lunedì 19 settembre 2011

Riflessioni

Momento riflessivo.
Mi rendo conto di essere pesante, di farmi paranoie… Molti la pensano così.  E’ che è difficile capire che semplicemente ci sono persone sensibili, o meglio, ai più non interessa.

E’ patetico essere persone bisognose di affetto e di sorrisi, è patetico essere soli, insicuri ed in cerca di approvazione.  E’ patetico comportarsi da ragazzini quando non lo si è.
E’ patetico soprattutto pensare che aldilà di uno schermo le persone ti trattino da essere vivente vero e tangibile.
Ecco, sono patetica, perché sono tutte queste cose con una in più, sono onesta da far schifo, onesta con gli altri, onesta con me.

A volte mi accorgo che in questo mondo virtuale le persone ti trattano come un qualcosa di inesistente, perché semplicemente non sei visibile.
Eppure io le vedo le mie mani sulla tastiera e sento il ticchettìo lento o frenetico dei tasti a seconda delle emozioni che provo.  Sento le mie risate sincere e genuine quando qualcosa o qualcuno mi fa sorridere e vedo le mie lacrime quando qualcosa o qualcuno mi ferisce.

Questa sono, una persona che da e che si dà senza risparmiarsi, una persona che si mette in gioco, una persona che c’è sempre e comunque a prescindere da come ci si comporta con lei.

Ogni tanto… se vi capita… provate a pensare che c’è gente reale nel web, provate a pensare che dietro il monitor ci siete voi.   Provate ad ascoltare e a capire, magari vi sarete impegnati un po’, magari annoiati per certi versi, ma forse, e dico forse, avrete trovato un amico, un qualcosa di prezioso che non ha bisogno del tatto o dell’odorato o del gusto o della vista…. Avrete trovato qualcosa che va oltre  l’uso dei sensi,  avrete trovato qualcosa che vi tocca il cuore, che vi tocca l’anima, qualcosa di prezioso che va oltre la superficialità.

E’ patetico quello che ho scritto, ridicolo e pesante, probabilmente vi sarete fermati alle prime parole o non avrete letto proprio, la maggior parte di voi avrà detto “che palle” e mi avrà archiviata fra quelli da non “frequentare”… e va bene così, perché è un setaccio quel che ho scritto, un setaccio che lascia passare solo le persone che piacciono a me, gli amici reali.

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